Noxacp

Chi si prende sul serio è perduto

Threads, il Fediverso e il Web Decentrato. Un nuovo modo di “stare online”

Avevo già scritto un articolo sul “Fediverso, Mastodon e il web decentrato. Dove la spunta blu è gratis”

Lasciamo perdere la spunta blu, che in un certo senso rimanda alla migrazione di utenti, che qualche mese fa, è avvenuta da X/Twitter a Mastodon. Non è questo il punto.

E lasciamo perdere anche il fatto che molti utenti in Threads hanno rivisto le fattezze di X/Twitter. “Ma è uguale a Twitter!” Ha esclamato qualcuno.

Anche questo non è il punto.

Perché la verità è che non solo assomiglia a X/Twitter, ma anche a Friendfeed (che in tempi non sospetti fu acquisito proprio da Zuckerberg) e poi e poi.

In quell’articolo avevo già spiegato cos’è il Fediverso ed è questo il punto.

Qualcuno ha iniziato a conoscere questa parola proprio durante la migrazione da X/Twitter a Mastodon, ma oggi, in molti l’hanno vista scritta, su una delle prime schermate di iscrizione a Threads.

I più attenti avranno indagato sul significato di questa parola?

Molti probabilmente hanno pensato al solito “nuovo social”, e ci sta, visto che ormai è una moda.

Threads. Quanti hanno pensato a un cambiamento epocale?

L’avevo già detto in quell’articolo che “è il momento di prendere coscienza di un cambiamento culturale.”

Mi chiedevo “Il Fediverso è l’alternativa?”

Ecco la mia visione.

No, non è un’alternativa, è già una strada intrapresa. Proprio Meta ha sancito questo cambio di prospettiva.

Sembrerà strano, eppure la banale “copia” di un social, con una schermata iniziale che “apre” al Fediverso, dimostra un vero e proprio cambio di percorso.

Un cambio di concetto.

Lo dicevo già “i social network sono nati e ci siamo dimenticati, che erano, sono e saranno lo specchio della società, che cambia sempre.”

Social Network. Non spariranno mai più, ma cambieranno la loro essenza

Non si tratta di cambiare piattaforma.

Perché?

Perché alla base del Fediverso c’è il concetto del Web Decentrato, fatto di server (istanze) che possono comunicare tra loro con un protocollo peer-to-peer, che non è un concetto nuovo… ma innovativo!

Ci si lavora da circa un decennio, lo ha lanciato W3C (The World Wide Web Consortium) ed è ActivityPub, il protocollo (Open Standard) utilizzato anche da Meta, che promette di far comunicare tra loro le “istanze” (non è l’unico protocollo p2p esistente, ma tra i più diffusi).

Cosa vuol dire tutto questo nella pratica?

Lo spiega proprio Meta nelle sue linee guida del centro assistenza:

“Threads ti permetterà di comunicare con persone in altre piattaforme del fediverso che non sono di nostra proprietà né sotto il nostro controllo. Pertanto, il tuo profilo Threads può seguire ed essere seguito da persone che usano diversi server del fediverso. I tuoi contenuti e le tue informazioni potrebbero essere condivisi con questi server, ad esempio se interagisci con contenuti di altri server o se hai follower di altri server. Se disponi di un profilo privato, puoi approvare le richieste di seguirti prima che le persone dentro o fuori da Threads possano iniziare a seguirti. Per gli utenti di altri server, al nome utente visualizzato su Threads viene aggiunto il nome di tale server (esempio: nomepersona@nomeserver.com).”

Chi è nel Fediverso, nelle piattaforme che aderiscono al Web Decentrato, lo ha già sperimentato questo concetto.

Chi ha sperimentato Threads può iniziare a vedere per la prima volta qualcosa di simile al Web Decentrato.

Avete notato all’interno di Instagram apparire post di utenti provenienti da Threads?

In particolare, su Threads alla voce “impostazioni”, poi “privacy”, potete scegliere di “suggerire post in altre app”.

Ecco questo è il punto.

Meta, già da qualche mese sta sperimentando l’interscambio delle informazioni tra le sue piattaforme, dunque parliamo ancora di un circuito chiuso e di proprietà Meta.

Ora, immaginiamo se questo interscambio avvenisse a livello globale, attraverso tutte le app connesse, tutte le piattaforme e i servizi, saremmo noi a scegliere come gestire queste connessioni e avremmo un solo punto di accesso per poter fruire di varie tipologie di metadati.

In buona sostanza e molto brevemente, è questo il punto.

Per esempio, mentre saremmo su Facebook potremmo vedere anche i post di X (ex Twitter), di Mastodon, Youtube, Peertube, ecc…

Certo, è difficile ora immaginare i social network in questo modo. Ma, dal mio punto di vista, diventeranno, per lo più, così, parte di una federazione (Web Decentrato).

Riporto quello che avevo scritto in quell’articolo – Fediverso: “federazione” e “universo”; parole usate per descrivere tecnicamente un insieme dei server “federati”, che in sostanza decentrano il “potere e la proprietà delle informazioni.”

Ciò che dicevo qualche mese fa però era che il Web Decentrato (WD), voleva offrire delle “alternative ai tradizionali social network con due innovazioni chiave: il software open source e i protocolli di federazione peer-to-peer.”

La verità è che è evidente che oggi il WD non è un’alternativa, ma molto probabilmente sarà la strada che diffonderà sempre più i protocolli di federazione peer-to-peer e renderà davvero interconnesse le piattaforme.

E ribadisco la mia frase “Dunque è il futuro dei social network? No. È il futuro di un modo di agire. Un futuro iniziato già anni fa, ma come per tutti i cambiamenti sociali, questo cambio di fruizione sta avvenendo in maniera graduale, assecondando le esigenze di ogni ondata di cambiamento.”

Advertising online. Veniamo a un altro punto interessante

La maggior parte degli esperti di marketing, in particolare di social network, non ha seguito l’ennesima “moda dei social” analizzando Mastodon e il Fediverso, forse dando per scontato che fosse una bolla.

O forse, perché “tanto i tempi non sono maturi”.

Ma, il Fediverso è un elemento da analizzare, perché mostra comportamenti nuovi, da interpretare e studiare, soprattutto se l’advertising online non può smettere di esistere.

C’è una tendenza “politicizzata” tra gli utenti del Fediverso, che mira alla dismissione dell’advertising (altro punto di vista che richiede un’analisi di approfondimento). Per questo l’apertura di Meta al Fediverso non è vista di buon occhio da molti. “L’ennesima multinazionale che poi distrugge un concetto nobile di libertà” questo potrebbe essere in soldoni il punto di vista politicizzato più estremo.

La verità è che, aldilà delle congetture e della “politica”, Meta sta “massificando” il concetto di Web Decentrato, senza che gli utenti se ne accorgano, e quando ciò sarà “comportamento”, il cambiamento sarà avvenuto e non torneremo più indietro.

Zuckerberg ha aperto le porte al social networking, ha raccolto un’idea è l’ha resa enorme, oggi Facebook è uno dei social network più utilizzati e Meta è il “contenitore” di social network oggi più ampio e interconnesso.

Dal mio punto di vista, forse ha fallito nella visione del Metaverso, ma in questa sul Fediverso ci ha preso. Sta diffondendo un concetto noto ai “nerd”, a pochi, per trasformarlo in un cambiamento epocale, un nuovo modo di “stare online”.

Un’altra questione sarà il trattamento dei dati. Un passo alla volta, anche questo cambiamento dovrà essere preso in carico.