Plus Vltra (Superare i Limiti), erano queste le parole che ho visto susseguirsi a Siviglia, quasi come un messaggio, che mi è stato comunicato proprio al momento giusto.
Plus Ultra – Perché così è stato
Ho superato i miei limiti. Mai viaggiato in aereo, la paura di affrontare il volo ha sempre preso il sopravvento su di me, ma l’anno scorso ci ho riflettuto e ho pensato che limitare la possibilità di vivere emozioni viaggiando, mi avrebbe solo depauperata.
Allora, grazie al supporto del Divano, Claudia, Manuel e Matteo, ho scelto di superare i miei limiti, conscia delle emozioni che avrei potuto provare, quelle brutte, prima di quelle belle.
Ho pianto, ho tremato, ho sudato freddo… sì, me la sono fatta quasi addosso, non sono bastate 40 goccine di calmante alle erbe.
Già dalla notte precedente mi immaginavo in alto a guardare dal finestrino il vuoto, ed erano solo brividi di paura.
Una volta all’aeroporto, dopo risate e discorsi illogici, subito l’accelerazione e la salita, battito accelerato, respiro affannoso e tremore… “chi me lo ha fatto fare” mi ripetevo.
Plus Ultra – la vista dall’alto imperdibile
Sì, perché dopo tanto pathos, mi è bastato guardare fuori e lasciarmi affascinare dalla meraviglia e ogni dramma è letteralmente scomparso. Ecco, non chi, ma “cosa me l’ha fatto fare”. Eppure piango ancora al solo ricordo.
Appena atterrati a Siviglia la curiosità e la voglia di scoprire hanno cancellato ogni terrore e come per magia tutto dimenticato.
Plus Ultra – quant’è bella Siviglia
Eppure i paesi ispanici non hanno mai stimolato la mia curiosità. Ma anche qui sono andata oltre e davvero gli ori e i ghirigori sono entrati nella mia mente, nella mia anima e insieme siamo tornati bambini nel labirinto dell’Alcazar.
Il sole ci ha quasi sempre accompagnati, con la giusta temperatura, ci ha solo accarezzati, eppure ciò che ci ha davvero scaldati è stato un emozionante spettacolo di flamenco.
Flamenco Plus Ultra
Prima d’ora per me era solo una danza in cui si battevano le mani. Invece no. Qui è il corpo che suona, la chitarra è solo un’accompagnatrice che è subentrata successivamente negli anni. Ma il corpo qui suona dalla testa ai piedi, in un ritmo impegnativo e dinamico, che non permette relax, perché la rappresentazione delle emozioni forti, belle e brutte non lascia scampo, ma fa sudare.
Chi lo avrebbe mai detto che Plus Vltra sarebbero state le parole che più avrei letto in questo breve ma intenso viaggio.
Insomma, lasciare indietro i pregiudizi e lasciarsi trasportare dalle emozioni, in totale contemplazione, è il Plus Vultra di un viaggio inaspettato.
Ho superato davvero i miei limiti? Non ancora. Ma ci proverò sempre, perché in fine dei conti, che senso avrebbe vivere una vita nella paura? Quella che di tanto in tanto mi travolge, ma che appena posso cerco di affrontare con tutte le mie forze.
Comunque le TAPAS rappresentano un concetto vitale. Mai più senza.
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