Noxacp

Chi si prende sul serio è perduto

Lo sterco da schivare

Vedendo un film, ho scoperto essere stato ambientato nella piana di Campo Imperatore.

Un viaggio che mi è rimasto nell’anima.
Il Divano dice “figurati se fosse stato bel tempo, come sarebbe stato bello” e gli rispondo “No, sarebbe stato un viaggio normale.”

Invece, la pioggia battente, l’acqua nelle scarpe, nei pantaloni, nonostante l’abbigliamento impermeabile, l’acqua si era infilata dovunque.

16 gradi a luglio, in moto, con il vento, le mani gelide e la pelle arricciata.

Lo sapevamo, prima di addentrarci nella misteriosa valle, che sarebbe stata un’avventura, un’esperienza unica.

Le nuvole erano basse, lo sapevamo sin dalla grigliata di carne, lì al rifugio vicino alla piana di Trinità.

Intanto cercavo ruderi di protezione, perché si sa, sul Gran Sasso ci sono gli orsi e una notte sotto la pioggia e le nuvole, non sarebbe stata la tipica notte d’estate.

Nella vallata attraversavamo la strada, qualche macchina ci sorpassava, eravamo lenti, in moto, per non scivolare.

All’improvviso un gregge di agnelli, c’erano anche le mucche e i buoi difendevano tutti. Uno  si è posizionato di fronte a noi, alla moto. Peccato non avere una foto… Ma ho avuto paura.

Lui ci guardava. Avevo suggerito al Divano di silenziare la moto, una reazione del bue sarebbe stata pericolosa. Il bue. Non ne avevo mai visto uno così da vicino… purtroppo sono solo una ragazza di città che non conosce la natura.

Francesca e Yuri avevano appena superato il gregge, ci aspettavano, zuppi d’acqua, ma con la curiosità si scoprire cosa c’era oltre le nuvole.

Inaspettatamente il sole, dopo la preoccupazione, la tranquillità, pochi animali, dello sterco da schivare, il posteriore a rischio di scivolata, qualche gregge di pecore, qualche pastore… e finalmente il calore, fino all’ Agriturismo La Valle dei Bronzetti.

Che spettacolo!