Rivoluzione sociale

Quando non c’è altro da fare, l’unico modo per andare avanti è ANDARE AVANTI.

Questo mi ha insegnato mio nonno Carmine, che fu prigioniero di guerra. Deportato prima in Grecia per poi raggiungere la Polonia.

Rimase 4 anni in Polonia, prigioniero di guerra piantava mine e produceva armi.

Mi raccontava del freddo, dell’udito messo alla prova, delle bombe a pochi metri, dei pezzi di cadaveri nei quali inciampava, delle ubriacature, per poi risvegliarsi attorniato da macerie, mi raccontava di mangiare bucce di patate. E poi aveva imparato anche a contare in tedesco.

La sua famiglia non ci sperava più. Dopo tante ricerche tutti avevano smesso di cercarlo. Ma ANDARE AVANTI era quello che DOVEVA fare.

Ma non l’ha fatto per sé, avrebbe potuto semplicemente arrendersi e risparmiarsi un sacco di sofferenze. NO.

L’ha fatto per chi amava.

Oggi come allora, non DOBBIAMO, soprattutto NON POSSIAMO ARRENDERCI e in tutti i modi dobbiamo ANDARE AVANTI.

Pesare tutto ciò che ci sembrava inutile e ricontestualizzare. Dobbiamo fare parte attivamente di questa nuova rivoluzione sociale.