Cosa c’è di meglio di un giro in moto primaverile organizzato quasi all’improvviso?
All’età di 12 anni, i miei genitori, mi portarono a conoscere le Cascate delle Marmore, e non solo…
All’epoca si decise di andare a conoscere Roma, pernottare e l’indomani passare per Tivoli, visitare la meravigliosa Villa D’Este, con il suo spettacolare giardino, percorrere il tragitto di ritorno a casa, verso la Puglia, passando per l’Umbria e poi l’Abruzzo, intanto ci soffermammo ad ammirare la veemenza delle Cascate delle Marmore e gli arcobaleni multipli, che mi lasciavano a bocca aperta… mai visti così tanti in contemporanea… eppure la giornata era uggiosa, ma quei radi raggi di sole a volte solcavano le nuvole… un ricordo un po’ freddo di quella escursione, ma comunque affascinante nella sua aura melanconica.
Il percorso poi proseguì, con la previsione di una sosta a Fabriano, sì perché mio padre voleva salutare il suo amico di vecchia data, Domenico, e la sua famiglia.
Dopo tanti anni…
Yuri un giorno mi chiese “Cele, vorrei fare un giro in moto, hai un’idea?”, gli risposi che avevo un bel ricordo ma melanconico e quasi insoddisfatto delle Cascate delle Marmore, che mi sarebbe piaciuto rivedere nella brillantezza di una giornata primaverile…
Detto fatto che si organizza un bel viaggetto, un fine settimana con una notte fuori porta.
Alan, Laura, Chiara, Luigi, Yuri, Alby, Ivano e io, ci armammo e partimmo…
Il percorso è quello che vedete nell’immagine, siamo partiti da Rimini, passando per Bagno di Romagna, poi fino a Spoleto, che bella l’Umbria, e il viola dei fiorellini che sbocciavano sugli alberi, che decoravano le strade, non lo dimenticherò mai…
A Spoleto abbiamo degustato degli ottimi panini, c’era la sagra del cioccolato, era il fine settimana del Primo Maggio, abbiamo fatto una piccola passeggiata nel centro, per sgranchire le gambe e per apprezzarne le sue meraviglie storiche, un breve percorso fino al Duomo e il tempo stringeva…
Dovevamo raggiungere le Cascate delle Marmore, adesso sì che ne ho un bel ricordo soddisfacente!
Eravamo davvero stanchi, tutto il giorno in moto e adesso 2 ore di escursioni… ma il piacere di farsi sorprendere dal movimento della natura e dai suoi colori brillanti, ebbe la meglio…
Avevo raggiunto il mio obiettivo… vedere le Cascate delle Marmore, con i mille arcobaleni, ma questa volta, con colori intensi… intensi e piacevolmente accecanti.
Giunti a Narni abbiamo scelto di pernottare nell’Agriturismo Copriterra, bellissimo il contatto con gli animali e la natura, ottima pulizia, camere ampie e comode, un panorama meraviglioso, un ambiente bucolico davvero rilassante… peccato che la piscina fosse ancora coperta…
Per i motociclisti sarà importante sapere che per raggiungere l’agriturismo si attraversano circa 200mt di strada sterrata con ghiaia, ma pianeggiante, quindi il perscorso necessita di un po’ di attenzione, noi eravamo in 2 su una Kawasaki 750, e ce l’abbiamo fatta ;)… ciò che davvero conta è che viene messo a disposizione un alloggio moto al coperto e il posto è davvero tranquillo… quindi potrete certamente dormire sonni tranquilli.
Colazione ottima, ma, dopo aver giocato con i limoni, era ora di rimettersi in viaggio, la strada del ritorno, seppure bella e colorata, era lunga.
Ritorno, breve sosta sul lungo Tevere, in una frazione che non ricordo, questo giorno era meno soleggiato, ma in moto è sempre bello…
Poi pranzo con vista sul meraviglioso Lago di Trasimeno… ma le nuvole in realtà si facevano più folte e scure.
Un bel cumulonembo carico carico ci aspettava lungo il tragitto, che nella provincia di Arezzo ci sorprese, eravamo zuppi d’acqua, ma le temperature pazze e calde ci ri-sorpresero a San Sepolcro e un vento da asciugacapelli ci permise di continuare ad affrontare il viaggio in “asciuttezza” e il passo, ben noto, di Viamaggio, che chiuse la romantica e colorata avventura, per me piena di ricordi.
[Best_Wordpress_Gallery id=”10″ gal_title=”Girare Marmore in moto”]
More Stories
EICMA: Esposizione Internazionale Ciclo e Motociclo
Siviglia Plus Ultra – superare i limiti
On the road, once again