“La moto è una maestra di vita perché ti pone di fronte alla realtà: bella, brutta, lenta o irruenta. Nel viaggiare, nel correre, nel vivere la strada… nel vivere la libertà.”
Questa è la frase che mi ha permesso di vincere il premio di “guida in strada” messo in palio da Donneinsella, aldilà del premio, la sintonia e la simbiosi che ho percepito hanno accresciuto in me la voglia di condividere questa passione e sentirmi parte di un progetto, che va oltre la “guida in strada”, una sfida personale, quasi un concetto sociale.
Un momento scritto nel diario della mia memoria, che ho potuto condividere con lo staff Donneinsella, davvero stimolante.
Nel mio piccolo, nel mio percorso di crescita, l’esperienza motociclistica è segnata da tappe, che per me hanno valore oltre il mezzo, oltre la capacità di “portare la moto”, oltre “la patente A”.
Ho intrapreso il percorso, circa 2 anni fa, per la mia necessità di essere felice… e ora… lo leggo sul sito donneinsella.it:
“Perché tutto ciò che ci rende felici diventa necessario!”
Nel mio percorso ho incrociato questa bella iniziativa, che mi sta dando risposte che altri non hanno saputo dare, e quella suddetta è un’idea che ho tentato di spiegare a coloro che mi chiedevano perché buttassi soldi per un mezzo che non ho mai guidato…
Non in molti hanno compreso che rilassarsi e cogliere ciò che ci circonda, sentirsi tutt’uno con la natura, o semplicemente, sfidare i propri limiti vuol dire sentirsi vivi, felici di vivere la propria vita e affermare di essere liberi di scegliere… aldilà di ogni pregiudizio… con la forza… per il proprio IO.
E ora… spiegate quest’analisi a chi vive la propria vita con superficialità… a chi non fa altro che ripetere che “per le donne è più difficile”… io credo che non sia più difficile, semplicemente sono circondate da persone che glielo ripetono continuamente, sono impaurite dai preconcetti, e si lasciano sopraffare dalla paura…
Mi piacerebbe fare, un giorno, un’analisi sociologica di approfondimento in merito… non la escludo…
Di fatto sto imparando, e vorrei che fosse acquisito da molti, il concetto che:
“non c’è distinzione di sesso quando i brividi percorrono la schiena alla stessa velocità di come la nostra moto percorre il nastro di strada davanti a noi. La moto insegna e permette di vivere la propria libertà… e le emozioni che può regalare sono incredibilmente unisex!”
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